La nuova religione che venera l’intelligenza artificiale

Mentre Elon Musk continua ad essere preoccupato sugli effetti disastrosi a cui potrebbe portare l’Intelligenza Artificiale, Anthony Levandowski fonda Way of the Future, una nuova società religiosa volta a promuovere un’ AI onnipotente

L’Intelligenza artificiale, uno degli argomenti più affascinanti e che fino a ieri sembrava una proiezione futuristica, oggi è sempre più reale e sembra ancora più vicina quando qualcuno fonda una religione con al centro il suo culto.

Per chi ancora non ne ha mai sentito parlare, un estremo riassunto di colui che ha fondato la società religiosa più discussa del momento.

Il CV di Anthony Levandowski in 3 punti

  • Ingegnere Assunto nel 2007 da Google. Nel frattempo fonda 2 società: 510 Systems, (società per lo sviluppo della tecnologia Lidar) Anthony’s Robots (società per la costruzione di Toyota Prius con guida autonoma);
  • 2016 lascia Google per fondare Otto, compagnia che realizza camion che si guidano senza pilota ed acquistata da Uber
  • 2017 licenziato da Uber per essersi appropriato di file commerciali segreti di Google per favorire la propria azienda Otto. Inizia così una causa legale di tra Waymo (progetto Google che sviluppa auto guidate autonomamente) e Uber.
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Anthony Levandowski

Una vita votata allo sviluppo (e pare allo spionaggio) di un’intelligenza artificiale che ci porti in giro senza farci toccare il volante. Ma non solo. Nel 2015 secondo i documenti scoperti da Wired, Levandowsi ha fondato la nuova religione “Ways of the future” di cui è CEO e presidente.

Scopi di Ways of the Future:
“Sviluppare e promuovere la realizzazione di una Divinità basata sull’intelligenza artificiale e attraverso la comprensione e il culto della divinità, contribuire al miglioramento della Società”

L’equità delle macchine sarà a nostro beneficio o a nostro svantaggio?

Questa religione fonderebbe il suo culto sul fatto che una volta raggiunta la singolarità (il momento in cui il progresso tecnologico delle macchine non sarà più comprensibile all’uomo), la terra sarà dominata dall’ equità e dalla giustizia.
Uno dei primi ad aver predetto un evento simile è stato il saggista ed informatico Raymond Kurzweil scrittore negli anni ’90 de “La singolarità è vicina”, “L’era delle macchine spirituali e “L’era delle Macchine Intelligenti”.

Il mondo dei big della tecnologia è però diviso per quanto riguarda giustizia ed equità messi in pratica dalle macchine una volta raggiunto il punto di singolarità. Elon Musk, insieme a Jack Ma, Bill Gates, Steve Wozniak e Stephen Hawking sono perplessi e preoccupati a riguardo. Il fondatore di Tesla Motors lancia spesso messaggi che scoraggiano lo sviluppo della AI senza uno stretto controllo e metodi per mantenerla subordinata all’umanità.

(Per semplificare all’osso, il pensiero di Elon Musk), le macchine potrebbero arrivare a ritenerci talmente superati da vederci come inutili e anche dannosi per il nostro pianeta…in questo caso, l’equità che applicheranno, sarà a nostro beneficio o a nostro svantaggio?

In questo video Elon Musk spiega il perché sarebbe necessaria provvedere ad una regolazione preventiva dell’AI senza aspettare che le macchine prendano il controllo.

E tu sei pro Musk o pro Levandowski?

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